Tigre! Tigre! Bruci bestia,
nella notte, nella foresta,
quale occhio disumano
fu capace di forgiare
la tua simmetria fatale?
In che cieli o abissi persi
s’infocarono i tuoi occhi?
Su che ali osò aspirare?
E che mano osò attizzarti?
E che spalla, che sapere
torse i tendini del cuore?
Quando il cuore si è contratto
quale piede spaventoso,
quale spaventoso braccio?